Policlinico di Milano
Da oltre 500 anni una storia anche tua.
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Grazie per il tuo 5x1000
Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno deciso di sostenere le attività del Policlinico di Milano con il loro 5×1000: è anche grazie a questo gesto, gratuito ma dal grande valore, che potremo costruire e far progredire il futuro della Ricerca, difendendo la salute di tutti.
Hai destinato il tuo 5×1000 al Policlinico di Milano? Condividilo con noi! L’Agenzia delle Entrate non ci permette di conoscere chi, nello specifico, ha destinato il 5×1000 al nostro Ospedale. Ma conoscendo meglio le persone che ci hanno scelto potremo raggiungerne ancora di più negli anni a venire, raccogliendo più fondi e sostenendo attivamente nuovi progetti di ricerca.
Non solo, ci teniamo davvero a ringraziare personalmente e singolarmente tutti coloro che ci hanno scelto per la fiducia che ci hanno dimostrato.
PERCHÉ SOSTENERCI
Perché donare il 5×1000
al Policlinico di Milano
Tante storie si intrecciano ogni giorno nei reparti del Policlinico di Milano.
Con il tuo 5 per mille puoi sostenere la Ricerca del Policlinico di Milano: il primo ospedale pubblico italiano per quantità e qualità della Ricerca.
A te costa una semplice firma nella dichiarazione dei redditi, per il Policlinico di Milano significa continuare ad essere un punto di riferimento per la salute in ogni età della vita.
LE STORIE
Il 5×1000 che cambia la vita
a pazienti e ricercatori
Scopri le storie di chi ha beneficiato direttamente del tuo sostegno: ogni racconto è un tassello che compone un quadro più ampio, quello di una comunità che avanza insieme attraverso progetti di ricerca innovativi, continuando a garantire cure di alta qualità.
Contrastiamo la tromboembolia polmonare in modo più rapido ed efficace
La tromboembolia polmonare colpisce ogni anno decine di migliaia di persone in Italia e ha sintomi spesso molto diversi: può provocare dispnea, dolore toracico pleuritico, sensazione di testa vuota ma nei casi più gravi può portare a conseguenze ancor peggiori come ipertensione e infarto polmonare, arresto cardiaco e anche morte improvvisa.
Per questo motivo è necessario intervenire prontamente per contrastarla e soprattutto per evitare la fibrinolisi sistemica. Al Policlinico di Milano, grazie al lavoro di squadra tra Cardiologia e Radiologia, in collaborazione con l’Anestesia e Terapia Intensiva Adulti, abbiamo sperimentato una tecnica innovativa e senza farmaci capace di trattare il paziente in pochi minuti in modo rapido ed efficace.
Utilizzando le tecniche di Radiologia interventistica per aspirare meccanicamente i trombi per via endovascolare consente di intervenire in pochi minuti e di normalizzare immediatamente i parametri vitali e gli scambi respiratori del paziente: come è successo a una donna di circa 40 anni con una embolia polmonare massiva che solo dopo poche ore, non presentava più alcun sintomo.
Anna Maria Ierardi, referente per la Radiologia Interventistica, spiega che questa procedura così innovativa è stata implementata in Policlinico grazie alla disponibilità di apparecchiature angiografiche di ultima generazione, così come alle competenze e al lavoro di squadra di tutti gli operatori coinvolti.
Poter affrontare la tromboembolia polmonare nel modo più efficace rappresenta una svolta importante per il decorso post-operatorio dei pazienti, che possono tornare alla normalità prima e più facilmente.
Aiutiamo le coppie a diventare genitori
La nascita di una nuova vita è un piccolo miracolo, ma in alcuni casi è anche frutto di un percorso medico sempre più sicuro e con percentuali di successo sempre più alte: la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA).
Si tratta di tecniche che negli anni sono diventate via via più sofisticate, facendo aumentare di molto il numero di coppie che hanno avuto anche un secondo bambino: al Policlinico di Milano quasi 6 su 10 portano a termine con successo anche la nuova gravidanza.
Famiglie che nascono e che crescono grazie all’amore e alla forza di volontà dei genitori, ma anche grazie al lavoro di tanti specialisti esperti come Walter Vegetti, responsabile della Struttura di Procreazione Medicalmente Assistita del Policlinico di Milano.
Proprio Vegetti ci ha spiegato come il 50% delle coppie sono tornate nel percorso PMA anche per il secondo figlio, soprattutto quelle che avevano in precedenza crioconservato embrioni: per un aspetto etico (volontà di non abbandonare gli embrioni) e per non dover ripetere la stimolazione ormonale e il prelievo ovocitario. Il 58% di queste coppie ha ottenuto una seconda gravidanza.
Aver già avuto una gravidanza tramite PMA è un fattore favorevole: secondo i dati della letteratura scientifica, infatti, la possibilità di gravidanza è doppia rispetto alle coppie che non hanno alle spalle un successo di gravidanza con PMA.
I progressi della Procreazione Medicalmente Assistita permettono a sempre più coppie diventare genitori.
Il sogno di diventare mamma
Nicla ha soli 18 mesi quando le viene diagnostica la Fibrosi Cistica, una patologia genetica che colpisce le vie respiratorie e che, a causa di accumuli di muco difficili da espellere, provoca danni a diversi organi e infezioni polmonari continue.
Questa condizione non aiuta a vivere con semplicità la vita quotidiana ma grazie all’esperienza e alla gentilezza dei medici della Clinica De Marchi del Policlinico di Milano, Nicla riesce a crescere serena e senza pregiudicare le sue attività scolastiche e le sue relazioni sociali.
A 22 anni deve però affrontare un trapianto di polmoni, unica alternativa possibile per continuare a vivere. Anche in questo caso, Nicla affronta l’operazione e il percorso post-operatorio con fiducia e determinazione.
Un passo dopo l’altro, trascorrono 10 anni e Nicla si sposa con Marco: insieme, decidono di diventare genitori. Le ginecologhe della Clinica Mangiagalli del Policlinico di Milano l’accompagnano passo dopo passo, avendo già seguito in passato un’altra donna con Fibrosi Cistica che ha portato a termine, con successo, una gravidanza.
Per Nicla si tratta solo di fare qualche esame in più, ma il suo percorso si rivela essere proprio come quello di tutte le altre ragazze che con lei frequentavano il corso pre-parto.
E così, a luglio alla Clinica Mangiagalli del Policlinico nasce Maria Yoko.
Un lieto fine che conferma l’approccio positivo con cui Nicla ha sempre affrontato la vita: un passo alla volta, superando uno alla volta gli ostacoli della sua vita.
In prima linea per curare la sua patologia
A circa 2 anni Francesca va in vacanza al mare con i suoi genitori: qui scopre che l’esposizione al sole le causa forti bruciori, dolore e prurito.
Rappresenta il primo ricordo di una patologia che le verrà diagnosticata solo molti anni dopo, ovvero la protoporfiria eritropoietica, una sindrome molto rara che costringe Francesca, come tutte le persone che ne sono affette, a non esporsi al sole e vivere all’aria aperta.
In alcune giornate le bastano infatti 5 minuti di esposizione alla luce per avvertire i primi sintomi, con un malessere che può durare anche una settimana.
Proprio perché per molti anni il suo dolore non riusciva a trovare un nome, Francesca decide di studiare a fondo la malattia che la fa soffrire. Viverla in prima persona era ed è per lei uno stimolo per conoscere questa sindrome sempre meglio e raggiungere il prima possibile nuove possibilità di diagnosi e cura.
Ed è proprio durante l’università, quando il professore di Biochimica parla delle porfirie, che nella mente di Francesca il collegamento con la sua malattia diventa improvvisamente chiaro. Subito dopo la diagnosi, nel 2009, Francesca scopre che una terapia poteva evitare la reazione fototossica del sole. La malattia non è curabile, ma il dolore può essere evitato.
Francesca Granata da 10 anni è ricercatrice al Policlinico di Milano e si è specializzata proprio nello studio delle porfirie, di cui esistono 8 diverse forme. In Italia sono circa 300 le persone che ne soffrono: la possibilità di trovare una cura risolutiva è l’unica speranza che hanno per poter condurre una vita normale.
Una diagnosi che cambia ogni prospettiva di vita
Alice scopre un nodulo al seno nel 2009 durante l’università, ma visite ed esami, compreso un agoaspirato per la ricerca di cellule tumorali, risultano negativi.
Continua con attenzione a fare tutti i controlli con un’ecografia annuale al seno: nel 2022 la radiologa si accorge di una forma “strana” del nodulo, suggerendo ulteriori controlli.
Per questo Alice si reca subito alla Clinica Mangiagalli al Policlinico di Milano. Un ospedale che conosce bene, perché da diversi anni ci lavora. Qui gli specialisti sono da sempre in prima linea per la diagnosi e la cura del tumore al seno. La biopsia conferma il sospetto iniziale e altri esami mostrano come il tumore si sia già esteso anche in altre parti del corpo con alcune metastasi ossee. Iniziare subito la terapia permette di bloccarne la diffusione, riducendo di molto le lesioni e gli effetti collaterali.
L’impatto della diagnosi cambia però notevolmente la vita di Alice, così come le sue prospettive, facendole vivere e apprezzare ancora di più il presente.
Il cambiamento più grande è a livello psicologico, anche grazie al supporto della Breast Unit del Policlinico di Milano: avere una persona con cui parlare al di fuori della cerchia di amici e parenti le dà nuovi strumenti per affrontare la situazione, per spostare l’attenzione dalla malattia e avere una visione più generale, apprezzando davvero la vita di ogni giorno.
Nuove scoperte sul Parkinson
Quasi 10.000.000 di persone nel mondo sono affette dalla malattia di Parkinson. Un numero che nei prossimi 20 anni è destinato a raddoppiare. Proprio per comprendere meglio la natura di questa malattia e soprattutto aprire le porte a nuove terapie per contrastarla, 22 centri di eccellenza nel mondo, tra cui il Policlinico di Milano, hanno partecipato allo studio internazionale ENIGMA-PD.
Questo studio ha permesso di aggiungere un ulteriore tassello a un puzzle molto complesso, iniziato ormai 100 anni fa quando venne scoperto il legame tra la degenerazione delle cellule nervose nella substantia nigra – una zona profonda del cervello – e la malattia.
L’ampia gamma di sintomi neurologici che la malattia causa ha fatto sospettare il coinvolgimento di altre aree del sistema nervoso. Dubbio che si è rivelato fondato, facendo identificare un nuovo prezioso tassello del puzzle: il cervelletto.
Come ci ha spiegato Mario Rango specialista della Neurologia e responsabile del Centro interdipartimentale di tecnologie avanzate a Risonanza Magnetica del Policlinico di Milano, la ricerca si è focalizzata su diverse aree del sistema nervoso, proprio per via dell’ampia varietà di sintomi neurologici e neuropsichiatrici causati dalla malattia.
Questo ha permesso di porre l’attenzione sul cervelletto, il cui importante ruolo nei processi cognitivi, affettivi e del sonno è da tempo noto, evidenziando un collegamento proprio con la malattia di Parkinson.
Un’informazione fondamentale che non ci ha semplicemente permesso di comprendere meglio la malattia, ma che apre da subito la strada a nuovi bersagli terapeutici che interessano proprio il cervelletto.
COME DONARE IL 5X1000
Come destinare il 5×1000 al Policlinico di Milano
Nel tuo modello per la dichiarazione dei redditi (CU, 730 o Modello Redditi Persone Fisiche) trova lo spazio dedicato alla “Scelta per la destinazione del 5 per mille dell’Irpef”.
Firma nel riquadro “Finanziamento della Ricerca Sanitaria”
Inserisci sotto la firma il codice fiscale 04724150968
Posso donare il 5×1000 anche sulla dichiarazione precompilata?
Certo! Basta selezionare la dicitura “Finanziamento della Ricerca Sanitaria” nello spazio “Scelte 8, 5 e 2 per mille”, inserire il nostro codice fiscale 04724150968 e salvare!
I NOSTRI RICERCATORI
Come abbiamo investito il tuo 5×1000
La tua firma nella dichiarazione dei redditi ha un potere eccezionale: quello di rendere realtà dei progetti di Ricerca che cambiano la vita delle persone. Tra le tante storie che si intrecciano ogni giorno nei reparti del Policlinico di Milano ci sono anche quelle dei nostri ricercatori, che hanno voluto raccontarti come hanno investito il tuo 5×1000 nei loro progetti: approfondiscili guardando i video a te dedicati.
Inviati un promemoria
Compilando il form riceverai una email con il codice fiscale del Policlinico di Milano da portare sempre con te.
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Quanto vale il tuo 5×1000?
Il 5×1000 è una quota delle tue tasse che non ha alcun costo per te e che puoi decidere di destinare alla Ricerca: viene determinata in base alla dichiarazione dei redditi e all’imposta netta Irpef. Trova il tuo reddito lordo per avere un’idea dell’importo della tua donazione.
Reddito lordo | Imposta IRPEF | Valore 5×1000 |
---|---|---|
€ 15,000.00 | € 3,450.00 | € 17.25 |
€ 24,000.00 | € 5,880.00 | € 29.40 |
€ 36,000.00 | € 9,980.00 | € 49.90 |
€ 62,000.00 | € 20,090.00 | € 100.45 |
€ 98,000.00 | € 35,310.00 | € 176.55 |
QUANTO ABBIAMO RACCOLTO
I fondi raccolti negli ultimi anni
Anno | Ricerca sanitaria – importo | Ricerca sanitaria – scelte | Ricerca scientifica – importo | Ricerca scientifica – scelte | Totale – importo | Totale – scelte |
---|---|---|---|---|---|---|
2011 | € 127,074 | 2,530 | € 32,270 | 658 | € 159,344 | 3,188 |
2012 | € 155,175 | 2,828 | € 25,627 | 488 | € 180,802 | 3,500 |
2013 | € 198,045 | 3,934 | € 0 | 0 | € 198,045 | 3,934 |
2014 | € 196,744 | 3,066 | € 30,908 | 544 | € 227,652 | 3,610 |
2015 | € 182,634 | 2,919 | € 37,741 | 610 | € 220,375 | 3,529 |
2016 | € 177,411 | 2,966 | € 40,089 | 658 | € 217,500 | 3,624 |
2017 | € 209,937 | 3,379 | € 37,471 | 672 | € 247,408 | 4,051 |
2018 | € 234,193 | 3,921 | € 52,020 | 830 | € 286,213 | 4,751 |
2019 | € 279,434 | 4,563 | € 60,265 | 1,036 | € 339,699 | 5,599 |
2020 | € 361,304 | 5,234 | € 85,003 | 1,192 | € 446,308 | 6,426 |
2021 | € 352,154 | 5,161 | € 77,157 | 1,295 | € 429,311 | 6,456 |
2022 | € 356,927 | 5,182 | € 84,920 | 1,375 | € 441,847 | 6,557 |
2023 | € 423,426 | 6,278 | € 89,263 | 1,671 | € 512,690 | 7,949 |
Fonte: Agenzia delle Entrate
RICERCA SCIENTIFICA
I progetti sostenuti grazie ai fondi raccolti
RICERCA SANITARIA
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