Ricerca sanitaria: i progetti sostenuti grazie ai fondi raccolti

2022

Trapianto, nuovi approcci di proteomica spaziale

Principal Investigator: Giuseppe Castellano

Il trapianto è la migliore scelta terapeutica per l’insufficienza renale terminale. Tuttavia, dopo l’intervento possono svilupparsi eventi come il rigetto o altre malattie che possono portare alla perdita/ridurre la sopravvivenza del rene stesso. Con tecnologie avanzatissime di proteomica spaziale, studieremo le cellule coinvolte nel rigetto per valutare la loro localizzazione, funzione e interazione con le altre cellule del rene e del sistema immunitario così da individuare nuovi bersagli terapeutici per contrastare questa importante complicanza del trapianto d’organo.

Progetto di ricerca: Nuovi approcci di proteomica spaziale nel trapianto.

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Aneurismi, complicanze polmonari da stent graft

Principal Investigator: Santi Trimarchi

Le malattie dell’aorta sono soprattutto aneurismi e dissezioni, rispettivamente dilatazioni e lacerazioni che colpiscono l’arteria più grande del nostro corpo. Si tratta di patologie poco frequenti ma anche molto serie e irreversibili. Oggi il trattamento principale prevede spesso l’impianto di stent graft, piccoli tubi flessibili che possono avere lunghezze e diametri diversi per adattarsi alle dimensioni dell’aorta che varia da persona a persona. Gli impianti possono però creare delle reazioni infiammatorie che si associano frequentemente allo sviluppo di problematiche respiratorie. I ricercatori della nostra Chirurgia Vascolare studieranno in sinergia con team di divere discipline – dalla Cardiologia alla Cardiochirurgia, fino alla Pneumologia, all’Anestesia e alla Radiologia – i meccanismi alla base di questi fenomeni per migliorare la terapia e la gestione delle complicanze polmonari in questi pazienti.

Progetto di ricerca: Studio prospettico delle complicanze polmonari dopo interventi di riparazione aortica mediante endoprotesi toracica (thoracic endovascular aortic repair, tevar).

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2021

Microbiota e malattie grastrointestinali

Principal Investigator: Flavio Caprioli

Il microbiota intestinale – l’insieme dei microorganismi che popolano il tratto gastroenterico – gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella risposta alle terapie di molte patologie gastrointestinali ed epatiche croniche, come le malattie infiammatorie intestinali, l’epatocarcinoma e la steatosi epatica associata a disfunzione metabolica (più conosciuto come fegato grasso). Utilizzando tecnologie avanzate, studieremo le caratteristiche e le variazioni del microbiota intestinale durante le varie fasi di queste malattie e dopo trattamento terapeutico per valutare come possa modulare l’efficacia delle cure o influenzare l’evoluzione della patologia stessa.

Progetto di ricerca: Studio funzionale del microbiota intestinale nella patogenesi delle malattie gastrointestinali ed epatiche croniche.

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2020

Steatosi epatica non alcolica e terapie personalizzate

Principal Investigator: Paola Dongiovanni

La malattia epatica più diffusa nel mondo è la steatosi epatica non alcolica (NAFLD), una patologia causata da accumulo di grasso nel fegato. Questa tipo di steatosi può progredire a steatoepatite non alcolica (NASH), un’epatite caratterizzata da infiammazione che compromette la funzionalità dell’organo. Tra i meccanismi alla base di questa malattia ci sono alcune varianti genetiche che ne predispongono lo sviluppo e la progressione a forme più severe. La nostra ricerca vuole indagare quanto queste mutazioni genetiche modifichino anche parte della funzionalità delle cellule epatiche, che nei pazienti con NASH sono alterate. Per colmare questa lacuna, è nato il progetto che studierà a livello molecolare questa malattia: un passo fondamentale per sviluppare nuove terapie personalizzate.

Progetto di ricerca: La disfunzione mitocondriale in pazienti affetti da steatopatite non alcolica (NASH): da un approccio “one-size-fits-all” ad una terapia personalizzata.

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Emofilia e telemedicina

Principal Investigator: Roberta Gualtierotti

Una delle complicanze più frequenti dell’emofilia, una malattia rara della coagulazione, è il sanguinamento dell’apparato muscoloscheletrico, in particolare a livello delle articolazioni. Per trattare precocemente questi eventi emorragici acuti, è stato ideato lo studio PETRA, un progetto nato con lo scopo di fornire tecnologie innovative ai pazienti con emofilia per individuare in modo tempestivo e direttamente a casa il sanguinamento articolare.

Progetto di ricerca: Terapia personalizzata dell’emofilia basata sul controllo remoto della salute articolare – Personalised hEmophilia Therapy based on intelligent Remote monitoring of joint health.

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Nanoparticelle naturali usate per spegnere l’infiammazione

Principal Investigator: Yvan Torrente

Non si comunica solo con le parole. Le cellule, ad esempio, lo fanno con il rilascio di proteine, lipidi, DNA e RNA. Per raggiungere il loro bersaglio, queste molecole si spostano viaggiando all’interno di “micro-navette” specializzate: le vescicole extracellulari (EV). Queste nanoparticelle naturali sono in grado di influenzare il destino delle cellule in senso positivo, spegnendo un’infiammazione e promuovendone la loro rigenerazione, ma anche in senso sfavorevole, facendole invecchiare.

Diversi studi hanno dimostrato il loro ruolo nella risposta immunitaria, nell’origine dei tumori, nella progressione tumorale, nella resistenza alla chemioterapia e nei disordini neurodegenerativi. Possono quindi essere una valida alternativa alla terapia cellulare.

Il nostro studio ha come obiettivo quello di sviluppare una piattaforma che permetterà di isolare in modo standardizzato questi “nanofarmaci innovativi” a bassa tossicità per la cura delle malattie infiammatorie croniche.

Progetto di ricerca: isolamento di nanoparticelle naturali da utilizzare come agenti anti-infiammatori/anti-fibrotici

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Deficit e resistenza al paratormone

Principal Investigator: Giovanna Mantovani

Alcune rare malattie endocrinologiche sono caratterizzate da una riduzione dei livelli di calcio nel sangue con importanti conseguenze soprattutto a livello neuromuscolare. Queste sono tipicamente causate da una ridotta produzione del paratormone o da una resistenza alle sue azioni a livello di alcuni tessuti specifici. Il progetto di ricerca studierà campioni provenienti da pazienti con queste condizioni e, utilizzando sofisticate tecniche di analisi di nuova generazione verrà analizzata la relazione tra i geni noti per essere coinvolti nelle forme congenite di queste patologie e le conseguenze di una loro alterazione su diversi tessuti.

Progetto di ricerca: Deficit e resistenza all’ormone paratiroideo: studio di trascrittomica e dei meccanismi post-trascrizionali e/o traslazionali in una coorte di pazienti caratterizzati clinicamente e geneticamente

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Malattie del fegato e tecniche di analisi di nuova generazione (Next Generation Sequencing, NGS)

Principal Investigator: Luca Valenti

Esiste una malattia rara del microcircolo epatico (PSVD) che causa alterazioni dei capillari venosi a livello del fegato e di cui nella maggior parte dei casi non si conosce la causa. Dato che questa condizione ha una componente ereditaria, per individuare le varianti genetiche che ne predispongono allo sviluppo, verrà analizzato il DNA dei pazienti con PSVD usando tecniche di analisi di nuova generazione (Next Generation Sequencing, NGS).

Progetto di ricerca: Modello di analisi next generation sequencing per le mattie rare

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Modelli cellulari 3D per studiare il microcircolo cerebrale

Principal Investigator: Stefania Corti

Una delle cause più frequenti di emorragia del cervello è l’angiopatia amiloide cerebrale. Per approfondire i meccanismi alla base delle malattie che presentano un’alterazione a livello della microcircolazione cerebrale, verranno sviluppate delle colture cellulari tridimensionali basati su cellule staminali. Un primo passo fondamentale che consentirà in futuro di valutare come i farmaci agiscano sui vasi del cervello.

Progetto di ricerca: Il ruolo del microcircolo nelle malattie neurologiche: nuovi insights da modelli cellulari 3D

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Depressione e neurostimolazione

Principal Investigator: Paolo Brambilla

In alcuni pazienti affetti da depressione, la terapia farmacologia non è sufficiente a ridurre i sintomi. Per fornire un trattamento efficace anche per questi pazienti, lo studio valuterà gli effetti della stimolazione di un’area specifica del cervello coinvolta nei disturbi depressivi utilizzando un nuovo protocollo di indagine multimodale basato su stimolazione magnetica transcranica ed elettroencefalografia. Attraverso neurostimolazioni e registrazioni simultanee dell’attività cerebrale con il supporto di un neuronavigatore, un dispositivo che produce un’immagine 3D della regione cerebrale interessata, sarà misurato l’impatto dell’intervento a livello delle reti cerebrali e a livello sistemico, considerando anche parametri fisiologici come il battito cardiaco e la respirazione.

Progetto di ricerca: Sviluppo di un setup di neuroimaging multimodale per misurare l’efficacia di terapie di neuromodulazione nei disturbi depressivi

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2019

Documentazione relativa ai progetti avviati

2018

Documentazione relativa ai progetti avviati