Non si comunica solo con le parole. Le cellule, ad esempio, lo fanno con il rilascio di proteine, lipidi, DNA e RNA. Per raggiungere il loro bersaglio, queste molecole si spostano viaggiando all’interno di “micro-navette” specializzate: le vescicole extracellulari (EV). Queste nanoparticelle naturali sono in grado di influenzare il destino delle cellule in senso positivo, spegnendo un’infiammazione e promuovendone la loro rigenerazione, ma anche in senso sfavorevole, facendole invecchiare.
Diversi studi hanno dimostrato il loro ruolo nella risposta immunitaria, nell’origine dei tumori, nella progressione tumorale, nella resistenza alla chemioterapia e nei disordini neurodegenerativi. Possono quindi essere una valida alternativa alla terapia cellulare.
Il nostro studio ha come obiettivo quello di sviluppare una piattaforma che permetterà di isolare in modo standardizzato questi “nanofarmaci innovativi” a bassa tossicità per la cura delle malattie infiammatorie croniche.